Come tante altre , la parola viene dal Greco e letteralmente significa
colloquio.
Il dialetto è l’elemento principale che distingue una comunità rispecchiandone
fedelmente l’ambiente in cui vive e le attività che svolge: prova di questo sta
nel fatto che comunità diverse, pur se geograficamente vicine, utilizzano poi
dialetti anche molto differenti tra loro; ed inoltre che i nostri modi di dire
provengono prevalentemente dal mondo contadino, e che il dialetto si modifica
seguendo direttamente i mutamenti socio economici della comunità stessa: col
tempo nascono infatti nuovi vocaboli, mentre altri vanno lentamente scomparendo.
Per secoli i dialetti sono stati l’unico linguaggio di comunicazione, poi
lentamente sviluppo industriale, sviluppo culturale, urbanizzazione ed altri
fattori hanno portato all’utilizzo prevalente della lingua italiana.
Oggi,
invece, assistiamo ad una generale riscoperta del dialetto, e credo che ciò sia
dovuto non soltanto ad interesse storico-culturale, ma sia legato a qualcosa di
più profondo, come la ricerca di valori e sentimenti che vanno scomparendo o
sono già scomparsi.
Personalmente vedo anche nell’utilizzo del dialetto non solo una
facilitazione nella comunicazione, ma anche il miglioramento nei rapporti tra le
persone: il dialetto, infatti, aggiunge al linguaggio standard funzioni adatte a
semplificare il colloquio, non solo con vocaboli, che non sono semplice
traduzione della lingua italiana, ma con l’utilizzo dell’espressività e
dell’intonazione vocale: una parola o una frase pronunciate in dialetto
racchiudono ed esprimono concetti, sentimenti, stati d’animo, emozioni che
spesso sono pressoché intraducibili in lingua italiana, o quantomeno la
traduzione rischia di perdere tutta la “carica vitale” dell’espressione stessa.
La conservazione e la protezione del nostro dialetto non devono però essere
guidate dalla “moda”, momentanea e transitoria, ma piuttosto dalla
consapevolezza che nel dialetto risiede la storia della nostra terra, e dei
nostri avi: in ogni parola si celano sacrifici ed esperienze di vita vissuta.
Domenico Marchione